La vera storia di Emma di Normandia due volte regina d’Inghilterra

È uno dei personaggi più intriganti della serie cult “Vikings: Valhalla” in onda su Netflix (NO SPOILER)

Siete appassionati di serie-tv e avete amato Vikings? Allora non potete perdervi Vikings: Valhalla, che ha debuttato con grande successo il 25 febbraio su Netflix. Creata da Jeb Stuart, che ha in mente almeno tre stagioni, è lo spin-off di Vikings ed è ambientata 100 anni dopo gli eventi della prima serie. Al centro del racconto le eroiche avventure di alcuni dei più famosi vichinghi della storia: il leggendario esploratore Leif Eriksson, la sua impavida sorella Freydis Eriksdotter e l’ambizioso principe del Nord Harald Sigurdsson, i quali intraprendono un viaggio attraverso oceani e campi di battaglia, dal Kattegat all’Inghilterra. Sullo sfondo, il conflitto vichinghi-reali inglesi (pagani contro cristiani).

Emma, due volte regina e madre di due re

Uno dei personaggi più intriganti della serie è sicuramente Emma di Normandia, interpretata dall’attrice tedesca Laura Berlin.

Un po’ di storia: giovane, ambiziosa e astuta politicamente, Emma era una delle donne più ricche d’Europa e un’abile stratega. Normanna con sangue vichingo, era la pronipote di Rollo, famoso guerriero vichingo e primo sovrano della Normandia (oltre che uno dei personaggi principali di Vikings). Emma era anche la prozia di Guglielmo il Conquistatore, che grazie anche a questa parentela affermò il suo diritto alla corona d’Inghilterra nel 1066.

Ma torniamo a Rollo: dal matrimonio con Poppa di Bayeux ebbe un figlio, Guglielmo I. Quest’ultimo sposò alla “maniera vichinga” Sprota, una donna catturata in Bretagna. Da questa unione nacque Riccardo I, che in seguito sposerà Gunnora. Altra figura importante dell’epoca, Gunnora divenne madre di un duca (Riccardo II di Normandia), di un arcivescovo (Robert le Danois) e di una futura regina, Emma appunto.

Sprota

La storia di Emma è davvero particolare: fu la seconda moglie di Etelredo II, re d’Inghilterra, e la seconda moglie di Canuto il Grande, re di Danimarca, Norvegia e in seguito anche d’Inghilterra. Insomma, nonostante un destino di “eterna seconda”, riuscì a diventare due volte regina e madre di due re.

Il primo marito: Etelredo

Le prime nozze furono celebrate nel 1002 nel tentativo di mettere l’Inghilterra al riparo delle pericolose incursioni vichinghe. Emma era figlia dei sovrani normanni vichinghi e questo aiutava parecchio, anche se molto carinamente le fu dato il nome della prima moglie di Etelredo, Elfgifu (forse morta di parto). Non deve essere stato facile… Ad ogni modo, dal matrimonio nacquero tre figli: Edoardo il Confessore (re d’Inghilterra dal 1042 al 1066), Alfred Etheling e Goda d’Inghilterra (conosciuta anche come Godgifu).

Laura Berlin nei panni di Emma in “Viking: Valhalla

Il secondo marito: Canuto il Grande

Dopo la morte di Etelredo, nel 1016, Emma divenne la seconda moglie del re di Danimarca e Norvegia, Canuto il Grande, diventato nel frattempo anche re d’Inghilterra. Quando si sposarono (sempre per motivazioni politiche), Canuto spedì la prima moglie e il figlio in Norvegia. A quei tempi si faceva così… Dall’unione con Emma nacquero due figli: Gunilde di Danimarca (che andò in sposa a Enrico III, Imperatore del Sacro Romano Impero) e Canuto II, che salì al trono Inghilterra nel 1040.

Nonostante il suo ruolo di “eterna seconda”, Emma ha comunque avuto un ruolo fondamentale: entrambi i suoi matrimoni crearono un forte legame tra l’Inghilterra e la Normandia. Legame che culminerà con l’ascesa del suo pronipote Guglielmo il Conquistatore al trono d’Inghilterra.

Emma di Normandia morirà a Winchester il 6 marzo 1052.

Non è stato per niente facile districarsi tra le complicatissime (ma avvincenti) vicende storiche dei vichinghi (già i nomi sono ostici, per non parlare della sequela di matrimoni, nascite, morti, parentele, incoronazioni e intrecci di ogni tipo). Spero di aver fatto un quadro abbastanza comprensibile. Quel che è certo è che questa serie non vi annoierà. Io, vi confesso, non vedo l’ora di mettermi sul divano e vedere come hanno ricostruito l’atto conclusivo dell’epoca vichinga, ovvero la clamorosa Battaglia di Stamford Bridge.

Vi lascio con le immagini di Emma di Normandia nel trailer ufficiale di Vikings: Valhalla 🙂

Alla prossima!

Lupin da record

E Netflix annuncia una seconda serie


È entrata nella storia di Netflix: Lupin, la serie-tv omaggio al celeberrimo ladro gentiluomo, dall’uscita dell’8 gennaio 2021, è stata già vista da 70 milioni di abbonati in tutto il mondo. Dall’Italia al Brasile, dal Belgio al Vietnam. Un vero record che ha spinto la società americana ad annunciare una seconda serie, in arrivo nell’estate 2021. Merito di Omar Sy, star di Quasi amici e primo Lupin nero. Ma non solo.

Il papà di Lupin

Facciamo un tuffo nel passato. Vi porto nel 1864, in Normandia. E in particolare a Rouen, città natale del papà di Lupin, Maurice Leblanc. Ecco la sua storia: appassionato di Gustave Flaubert e Guy de Maupassant, normanni anche loro, dopo aver abbandonato gli studi di legge, nel 1905 Maurice sbarca a Parigi per seguire la sua vera passione: la scrittura.

Maurice Leblanc

Inizialmente i suoi racconti, pubblicati su vari periodici francesi, passano abbastanza inosservati. Nel 1905 la svolta: spinto dal direttore di un mensile, Pierre Lafitte, a inventare un personaggio che facesse concorrenza allo Sherlock Holmes di Conan Doyle, allora stra-noto in Inghilterra, Leblanc ha un’idea geniale. Invece di un poliziotto, si inventa un ladro. La sua prima rocambolesca avventura si intitola L’arresto di Arsenio Lupin. Il successo è immediato.

Lupin è un personaggio magnetico e intrigante, ironico e farsesco, instancabile collezionista di gioielli, quadri e donne. Un uomo invisibile grazie ai suoi travestimenti, che per trent’anni ispirerà a Leblanc altri 39 racconti, ma anche 18 romanzi e 5 opere teatrali.

Ambientata a Parigi e sulle coste di Etretat

“Sono pazzi! Sono così orgoglioso che Lupin sia la prima serie Netflix francese a incontrare un tale successo internazionale! Senza di voi, non sarebbe stato possibile”, ha twittato Omar Sy commentando il successo senza precedenti di questa serie dedicata all’uomo senza volto.

Le avventure del nuovo Lupin sono ambientate nella Parigi di oggi e in uno dei luoghi più belli della Normandia, Etretat. Un luogo magico dove Leblanc acquistò una villa dove visse per molto tempo e dove scrisse molti dei suoi romanzi, come L’Aiguille Creuse (Arsenio Lupin e il segreto della guglia) nel 1908.
Oggi Le Clos Lupin è diventata un museo interattivo (temporaneamente chiuso, per il Covid) dedicato al ladro gentiluomo, mèta di pellegrinaggi da parte dei suoi tanti fan.

Le Clos Lupin


Ricordo quando da piccola guardavo con i miei fratelli la serie tv che aveva come protagonista Lupin, magistralmente interpretato da Georges Descrières. Che classe!

Sto parlando degli Anni Settanta… chi non è più giovanissimo forse si ricorda la mitica sigla.

Critiche razziste

C’è da dire che mesi fa, quando è uscita la notizia dell’arrivo di Omar Sy in Etretat per girare alcune scene, sui social sono esplosi violenti commenti razzisti. È ridicolo”, “E’ come se Gerard Depardieu interpretasse Nelson Mandela”, hanno twittato. Ma Omar non si è scomposto.

Anzi. Per divertirsi e dimostrare di essere all’altezza del personaggio, l’attore è sceso in incognito nella metropolitana di Parigi con colla e pennello, fingendosi un attacchino.
Guardate qui…

A giudicare dal successo planetario ottenuto, non sembra che il colore della sua pelle abbia creato problemi. Merito forse di un personaggio letterario senza tempo come Lupin. Non a caso, da quando è uscita la serie il romanzo è balzato nelle classifiche dei libri più venduti e ai vertici di Amazon Francia.

Bravo Leblanc, ci avevi visto giusto!

Alla prossima!

Aggiornato il 30/01/2021