Alençon, la città del merletto

Tutto si deve a Marthe La Perrière, una merlettaria che nella metà del Seicento introdusse ad Alençon il “punto di Venezia” . L’instancabile Madame La Perrière ci lavorò su e alla fine realizzò una raffinatissima tecnica, il “punto di Alençon“, facendo guadagnare a questa città la fama mondiale.

Capoluogo del dipartimento dell’Orne, Alençon, è anche la città natale di Santa Teresa di Lisieux (2 gennaio 1873). Ma è all’arte del pizzo – coltivata nell’Atelier Nazionale – cui si deve l’inserimento da parte dell’Unesco nel Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.
Un pizzo che non può essere riprodotto se non a mano. Con ago, filo e un’antica sapienza.

Ho scattato queste foto nel Museo di Belle Arti e del Pizzo di Alençon. Allestito nel 1857 nell’ex collegio dei Gesuiti, è un luogo magico che regala molte emozioni. Ammirare da vicino questi pizzi assolutamente unici, realizzati con punti microscopici, ti fa subito rendere conto di quanta pazienza e di quanta abilità le merlettarie siano dotate. Ore e ore con ago e filo, le dita consumate e gli occhi stanchi. Pensate: per realizzare un centimetro quadrato di pizzo occorrono almeno 7 ore.

Il museo mostra i vari passaggi, almeno dieci, necessari a realizzare questi veri e propri gioielli artistici. Una volta le merlettarie non conoscevano le differenti fasi: ognuna ne realizzava una parte per evitare che il segreto della lavorazione fosse svelato. Oggi il pubblico può assistere a dimostrazioni pratiche di lavorazione del merletto tre volte a settimana, a luglio e agosto di ogni anno. Ma si possono anche ammirare pizzi di altre tradizioni ed epoche, per capire i cambiamenti sociali e storici durante i secoli.

Quando giri per le strade di Alençon, antica città dei duchi di Normandia,  ti immergi in un tempo lontano. Le case a graticcio, la Casa d’Ozé, l’antica dimora del duca di Alençon, i palazzi con balconi di ferro battuto. E poi la Basilica di Notre-Dame.

Basilica di Notre-Dame ad Alençon

In stile gotico flamboyant, tipico della Normandia, nasce nel XII secolo. Il fil rouge di Alençon sono i merletti. E infatti il portico a tre lati sembra fatto di pizzo, ma è in pietra. Strabiliante.
Fu realizzato alla fine del 1400.

Ma forse la cosa che mi ha colpito di più è stato il mercato accanto alla chiesta, in Place de la Magdeleine (ogni giovedì e sabato mattina). Un tripudio di profumi e colori, sorrisi e buon umore.

Per non parlare dei cioccolatini…. di tutti i gusti e le forme.

Non c’è dubbio: Alençon è uno dei miei luoghi preferiti. Un regalo per gli occhi e il palato.
Una visita in questa cittadina della Bassa Normandia che fu di grande ispirazione per Honoré de Balzac (vi ambientò il suo romanzo breve “La vieille fille“, ovvero “la zitella”), è assolutamente d’obbligo.

Alla prossima!

48.4328560.091266

A Rouen a giugno le 50 più belle barche del mondo

È uno degli eventi più importanti del mondo delle barche e una grande festa popolare nata nel 1989.

Dal 6 al 16 giugno a Rouen arriveranno le 50 barche più belle del Pianeta.

Si tratta dell’ARMADA di Rouen, formata da spettacolari velieri che saranno visibili al grande pubblico. La visita alle navi è gratuita e durante l’evento non mancheranno attrazioni di ogni genere: dai fuochi d’artificio alla parata degli equipaggi con tanto di finale affidato alla pattuglia acrobatica dell’aeronautica.

Si potrà salire su alcuni di queste navi e veleggiare sulla Senna.

Rouen è una città davvero affascinante, se volete saperne di più leggete anche questo post.

Alla prossima!

La Roche d’Oëtre, la montagna più antica d’Europa per nutrire corpo e anima

Mentre in Italia i politici si scannano in vista della ripartenza e i commercianti protestano per questo infinito lockdown, in Normandia si moltiplicano gli appelli per riaprire al piu presto le spiagge.

Sto parlando di 600 chilometri di costa, molto variegata: si va dalle alte falesie a dune e rocce scoscese, fino a spiagge di sabbia fina. Sono tutte bellissime e molto frequentate, durante tutto l’anno.

I normanni non aspettano il rialzo delle temperature o il bel tempo per fare attivita’ all’aperto. Non temono la pioggia, il freddo o il vento. Amano passeggiare nella natura, nei boschi, lungo le spiagge della loro regione; organizzano spesso picnic in campagna, balades a piedi o in bicicletta, vanno con gli amici o con la famiglia in kayak, in canoa o a cavallo. In ogni stagione.

Pic-nic con i miei amici normanni sul lago

Oggi vorrei parlarvi di uno dei miei luoghi preferiti per fare un po’ di attività fisica e il pieno di ossigeno: la Roche d’Oëtre.

Questo sito naturale si trova nel cuore delle montagne più antiche d’Europa. La Roche d’Oëtre offre una delle più belle viste dell’ovest della Francia e durante tutto l’anno attira gli amanti della natura e del trekking.

Situata nel cuore della Swisse Normande, nel comune di Saint-Philbert-sur-Orne, è alta 118 metri e domina le gole boscose della Rouvre, che arrivano fino a un sinuoso torrente.

Un sito protetto dove vivono molte specie animali e vegetali rare in Francia, e dove si possono fare anche passeggiate a dorso di pony e cavalli.

A parte le varie attività sportive che si possono praticare, il silenzio, l’aria pura e la luce contribuiscono a renderlo anche il luogo ideale per fare yoga e meditazione.

Alla Roche d’Oëtre ci sono percorsi per tutti, di varia difficoltà e durata, per cui anche i meno allenati possono godere di questo sito naturale e unico. E al rientro ci si può riposare e rilassare nel restaurant-café Le Caillou o acquistare prodotti tipici della regione, libri e souvenir nella boutique a fianco.

Le Caillou

Non manca una grande sala dove vengono regolarmente organizzate mostre, esposizioni ed eventi musicali.

Insomma, il luogo ideale per nutrire corpo e anima.

Alla prossima!

Le 5 cose che farò dopo il lockdown

Il lockdown non mi pesa più di tanto.

La mia vita sociale a Roma è sempre stata molto “minimal”.

Ma c’è una cosa che non sopporto: non sapere quando potrò tornare in Normandia.

Da quando ho casa lì, la prima cosa che faccio appena torno a Roma è prenotare il viaggio successivo. Sapere di avere un biglietto aereo per riabbracciare la mia seconda Patria mi rassicura. Il problema è che dall’inizio della pandemia non ho potuto mantenere questa rassicurante “tradizione”.

Voti annullati, chiusura delle frontiere, paura, ospedali in tilt, tante persone che non ce l’hanno fatta… E chissà quanto durerà …

In attesa di tempi migliori, ecco le cinque cose che farò dopo il lockdown :

  • Mi affaccerò alla finestra e resterò lì ad osservare il fiume, naturalmente con un bicchiere di vino, del camembert e musica in sottofondo.
  • Chiamerò tutti i miei amici per salutarli e organizzare una réunion.
  • Recupererò le piantine dalla mia amica Claire, vicina di casa, che da anni le cura durante la mia assenza.
  • Farò un giretto nel villaggio, con doverosa tappa alla boulangerie.
  • Prenderò la mia canoa per un’escursione sul fiume. A seguire, relax sul prato con un libro.

Appena sarà possibile, mi ritufferò nelle bellezze di questa terra.

Stay safe e alla prossima!

Il castello di Carrouges

Il Castello di Carrouges

Il Castello di Carrouges con i suoi sette secoli di storia è uno dei manieri più affascinanti della Normandia. Così, dopo aver cercato su Google Maps e scoperto che da casa distava solo 25 minuti in macchina, sono salita sulla mia bagnole rossa insieme a mio figlio Leo e siamo andati a scoprirlo.

Leo nella mia bagnole rossa

Dopo aver attraversato un bellissimo tratto di campagna, siamo giunti in un luogo che definire magico è dir poco.

La sua storia

Costruito come roccaforte nel XIV secolo durante la Guerra dei Cent’anni, nel XV secolo Carrouges divenne una residenza signorile. Un secolo dopo fu aggiunta una torre considerata il primo esempio di architettura rinascimentale in Normandia.

Ristrutturato durante le guerre di religione (bastione ovest), riaffermò il suo ruolo di residenza di prestigio alla fine del XVI secolo, con la costruzione di due ali “classiche” e scale, progettate dall’architetto François Gabriel.

Fu abitato da Caterina de’ Medici

Confesso di essermi emozionata nel camminare sugli stessi pavimenti calpestati da re Luigi XI e Caterina de’ Medici. Abbiamo attraversato le enormi ed eleganti sale che si affacciano sul grande parco esterno, accompagnati da una musica rinascimentale in sottofondo.

La fortezza colpisce per i suoi muri di briques rosa e granito chiaro, i tetti di ardesia grigio-blu che si riflettono nell’acqua dei fossati. Imponente e raffinato, il Castello di Carrouges dà l’impressione di tornare indietro nel tempo.

Avrei voluto restare in quella dimora fiabesca. Dopo la visita ci siamo infatti attardati nel bellissimo cortile interno, prendendo il sole seduti su una delle panchine messe a disposizione dei visitatori. Per qualche istante ci siamo sentiti i nobili inquilini di questo magnifico maniero.

Questo luogo mi ha colpito talmente tanto che ci sono tornata una settimana dopo con mia figlia Sara, giunta in Normandia per qualche giorno di vacanza. È stato bello condividere anche con lei la bellezza di questo sito unico.

Questo è il sito ufficiale del castello 🙂

Mi manchi tanto, Carrouges. A prestissimo!