E’ il secondo sito più visitato della Francia. Non è un caso che Mont Saint-Michel richiami ogni anno milioni di persone: lo spettacolo di questa collina che con l’alta marea si trasforma in isola è davvero qualcosa di unico. Peccato che in questo momento sia chiuso per colpa del Covid.
Appena sarà di nuovo possibile, voglio tornare in questo luogo che racchiude in sé 1.300 anni di storia e che colpisce per l’atmosfera sospesa e quasi surreale che regna intorno all’abbazia.
Un capolavoro dell’architettura che unisce stile romanico, carolingio e gotico, e sul quale svetta la statua di San Michele.
Se vuoi saperne di più sulla storia che lega questo santo a Mont Saint-Michel, leggi anche questo post.
Quando arrivi a Mont Saint-Michel, un tempo abitato da due tribù celtiche e divenuto mèta di pellegrinaggio cristiano, vieni sopraffatto da grande stupore e da un’estrema calma.
Come se l’immenso cielo che sfiora le acque, quasi sospese, agisse da analgesico dell’anima.
Un po’ di storia…
In questo angolo di Francia, sul golfo di Saint Malo nella Manica, dopo i celti sbarcarono i romani. Nel IV secolo fece la sua comparsa il cristianesimo.
Mont Saint-Michel diventò sede di un monastero, che verrà assediato dagli inglesi durante la guerra dei Cent’anni.
Nel Cinquecento il monastero si trasformò in una prigione.
Nel Seicento passò ai benedettini che fondarono una scuola.
Con la Rivoluzione Francese i monaci furono cacciati e tornò ad essere una prigione, poi chiusa nel 1863.
Mille anni dopo la sua fondazione, nel 1969, tornarono i benedettini, sostituiti nel 2001 dalle Fraternite monastiche di Gerusalemme. Attualmente nell’Abbazia vivono cinque monaci e cinque monache, che accolgono i pellegrini e i visitatori durante le messe e i vespri.
Insomma, una storia lunga e molto affascinante!
A Mont Saint-Michel la luce cambia continuamente: si diverte a giocare e a trasformarsi, in una perfezione assoluta. Non serve parlare. Anzi, meglio il silenzio per godere appieno di questa esperienza.
Il mio consiglio è questo: mentre camminate e osservate, state zitti e respirate, profondamente.
Lo spirito di questo luogo magico entrerà in voi e non vi abbandonerà più.
Ma oltre al silenzio e alla pace meditativa, a Mont Saint-Michel trovi anche molto confusione. Almeno così era fino a prima della pandemia….
Le viuzze del villaggio medievale che si sviluppano intorno all’abbazia generalmente brulicano di turisti che affollano i negozi di souvenir, e i ristoranti sono sempre pieni.
E’ quasi impossibile evitare l’acquisto di un santino o di una tovaglietta griffata Ma prima delle 10 del mattino e dopo le 18, il villaggio è praticamente vuoto e svela il suo volto mistico e misterioso.
Insomma, qui il sacro e il profano, il rumore e il silenzio, il terreno e il divino, sono elementi che si mescolano da secoli. A questo aggiungi il profumo di salsedine, il fascino delle maree e una vista unica al mondo.
Una cosa è certa: visitare Mont Saint-Michel una volta non basta. E così mi sono ripromessa di tornarci molto presto. Magari dormendo in uno degli alberghi intorno al villaggio per profittare al massimo del tempo!
Alla prossima!
[…] P.S. Se non lo avete ancora letto, vi consiglio anche un altro mio post su Mont Saint-Michel, eccolo. […]